Quei musulmani favorevoli al divieto del burqa
In Svizzera, contando anche i minorenni, vi sono circa 500’000 musulmani, di cui, secondo il sito “migraweb”, solo il 15% sarebbe praticante e frequenterebbe le moschee ( cfr. il Corriere del Ticino del 29.9.15). Dato che gran parte delle moschee sono gestite da correnti religiose misogine di stampo integralista (salafiti, wahabiti e Fratelli musulmani) le quali promuovono attivamente tutti i tipi di dissimulazione della donna, v’è da ritenere che in questi ambienti l’iniziativa “antiburqa” in votazione il 7 marzo non sia molto gradita : essa infatti intralcia la strategia di usare le donne velate come stendardo per rendere visibile nello spazio pubblico la progressione dell’islamismo.
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Il Ticino un esempio per la Svizzera: sì al divieto di dissimulare il viso
Il prossimo 7 marzo 2021 voteremo sul divieto di dissimulare il viso in pubblico. Questa iniziativa si voterà a livello federale, anche se in Ticino da anni e più recentemente anche a San Gallo è già in vigore un divieto in questo senso, che può essere da esempio.
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Un chiaro Sì al divieto di dissimulare il proprio viso!
Il prossimo 7 marzo i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimersi sull’iniziativa popolare per il divieto di dissimulare il proprio viso in luoghi pubblici. Una modifica di legge che porterebbe la Svizzera a vietare qualsiasi forma di copertura della faccia in pubblico, ad eccezione, come ben spiegato dagli iniziativisti, dei luoghi di culto, delle usanze locali, o per ragioni mediche o sanitarie, come la situazione che stiamo vivendo adesso con il coronavirus.
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Le persone libere mostrano il viso
C’è chi potrebbe storcere il naso vedendo che, in un periodo dove siamo tutti costretti a girare con una mascherina a coprirci bocca e naso, si vada a votare su un’iniziativa per il divieto di dissimulare il viso.
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Si socializza anche attraverso il viso
Dire si all’iniziativa antiburqua non metterà sicuramente fine alla discriminazione, alla violazione dei diritti e all’offesa contro le donne; ma può essere certamente un primo passo che ci avvicina di più al raggiungimento di una vita equa, libera e felice per ogni donna.
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Il burqa, l’ipocrisia delle femministe di sinistra e i diritti delle donne
Dal punto di vista dell’emancipazione delle donne rispetto agli uomini la peggior religione è senza dubbio quella islamica, che ad esempio riconosce ai mariti il diritto di possedere le loro mogli come e quando vogliono, cioè in pratica di stuprarle (Corano, 2:223), e di battere quelle che si ribellano ( Corano, 4:34) ; è inoltre l’unica religione al mondo che ammette lo schiavismo sessuale (Corano, 4:24/23:1-6/33:50).
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Votazione sul burqa : il Parlamento non ha seguito il buon esempio francese (e ticinese )
Il divieto di dissimulare il volto in pubblico che sarà messo in votazione in Svizzera il 7 marzo è solo in minima parte una misura di sicurezza ma è principalmente una scelta di civiltà necessaria a salvaguardare l’esigenza minima della relazione sociale e del “vivere assieme”, e dunque non infrange i diritti dell’uomo, come del resto nel 2014 aveva stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo esprimendosi sulla legge francese contro la dissimulazione del volto nello spazio pubblico entrata in vigore l’11 aprile 2011 e ripresa poi in Belgio, in Austria e in Danimarca.
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Il divieto di dissimulare il volto nella Costituzione federale è una scelta di civiltà
Il prossimo 7 marzo i cittadini svizzeri saranno chiamati a votare sull’iniziativa popolare che chiede di inserire nella Costituzione federale il divieto di dissimulare il volto negli spazi pubblici , con eccezioni per motivi inerenti alla salute (come ad esempio le mascherine sanitarie in caso di epidemie) , alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali (carnevale ecc.).
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Il divieto del burqa che piace alle turiste arabe
Gli avversari dell’iniziativa contro la dissimulazione del volto che sarà messa in votazione il 7 marzo non sanno più cosa inventare per indurre i cittadini a votare contro la stessa. Essi sanno benissimo che il velo integrale islamico che copre il viso (burqa o niqab) non piace alla stragrande maggioranza degli abitanti del nostro bel Paese, compresi i musulmani che sono all’incirca 500’000 ( erano 12’000 nel 1970…).
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Un’iniziativa popolare che difende le esigenze della vita in società nello spazio pubblico
Il 25 marzo 2011 un gruppo di cittadini di varie tendenze politiche lanciò in Ticino un’iniziativa popolare che chiedeva di inserire nella Costituzione cantonale il divieto di dissimulare il volto in pubblico.
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